Balconi d’autunno

E’ vero che in autunno cadono le foglie…però in autunno fioriscono anche bellissime piante! In questo periodo potete colorare il vostro giardino o il vostro balcone con fiori sgargianti e allegri, che si discostano dai colori tono su tono tipici della stagione. l’erica ama le temperature fresche, ma non si spaventa di fronte al freddo vero e proprio. Abituata ad adattarsi al territorio montano, ottenendo spazi spesso angusti tra le rocce, è una pianta resistente e dalle poche pretese Aggiungete un pugno di ghiaia alla sua terra, quando la piantate, per evitare che ristagni l’acqua. La sua fioritura inizia proprio in autunno e i suoi colori possono variare dal viola intenso al rosa pallido.  Conosciuta e apprezzata sin dall’antichità, i suoi rami erano utilizzati per realizzare delle scope “sacre”, utilizzate per pulire i pavimenti dei templi di culto. Cavoli ornamentali: sono il must della stagione, non potete non averli! Non sono certamente quelli usati per le zuppe: i cavoli ornamentali sbocciano in autunno con un’armonia di colori nelle loro foglie che ne rimarrete incantati. Sopportano al freddo, sono molto economici e fioriscono fino a primavera. Perfetti nelle fioriere, non perdono le foglie e con il freddo intensificano i loro colori, che possono variare dal bianco, al verde, al rosa, al viola, a foglia sfumata oppure ondulata, con dimensioni variabili, secondo le vostre possibilità di spazio. La skimmia è un arbusto molto bello, i cui rami si caricano di bacche rosse per tutto l’autunno e tutto l’inverno. Ha foglie verdi e lucide, anche in versione marginata oppure fiorellini bianchi e rossi nella versione Rubella. Può essere piantata a terra oppure in vaso ed è molto resistente. formium: adatto a fioriere di generose dimensioni, il Formium ha lunghe foglie a punta di lancia, davvero singolari. E’ una pianta resistente, robusta e con colori d’impatto: nelle loro varietà resistenti al gelo abbelliranno i vostri terrazzi e balconi, purché siano coperte e non prendano la neve!

Confermata l’ipotesi di Darwin

Nelle regioni caratterizzate da condizioni ambientali estreme, per esempio di freddo intenso o di bassissima umidità, i fattori climatici limitano l’espansione di alberi piante erbe e arbusti, più di altri fattori come la competizione delle altre specie o l’impollinazione, che invece sono determinanti in zone con un clima temperato. Questo principio, affermato da Charles Darwin nel 1859, è stato ora verificato nelle sue linee generali grazie a una ricerca sul campo condotta da scienziati dell’Università del Colorado, che firmano un articolo sul National Academy of Sciences”. Gli effetti delle interazioni tra diverse specie su una specifica popolazione vegetale, infatti, aumentano proporzionalmente alla diminuzione dello stress ambientale. C’è però una mediazione di fattori ecologici di cui nessuno finora aveva tenuto conto. “Darwin ha affermato che a determinare questo schema di variazione delle popolazioni sono le variazioni di densità o la diversità delle specie che interagiscono tra loro, mentre dallo studio emerge che si tratta degli effetti dello stress ambientale sulla crescita, la sopravvivenza, la riproduzione e la germinazione delle specie vegetali“, In tre diverse regioni del Kenya centrale caratterizzate da diversi livelli di aridità, i ricercatori hanno studiato, per un periodo di quattro anni, le dinamiche delle popolazioni di Hibiscus meyeri, una pianta molto diffusa nella zona. Come ci si aspettava, l’impollinazione, la presenza di animali erbivori e di altre piante in competizione per l’occupazione del terreno hanno rivestito un ruolo fondamentale nel determinare i confini degli areali di Hibiscus meyeri nei siti più umidi. Queste stesse interazioni, invece, non sembravano avere un’influenza paragonabile nei siti più secchi. Il risultato definisce un principio guida per capire dove e quando le interazioni tra specie sono più o meno importanti: definisce le dinamiche ambientali e evoluzionistiche determinanti per la diffusione di una specie, e per l’espansione e la contrazione delle popolazioni “Anche prima del cambiamento climatico, capire perché le popolazioni di certe specie vegetali avessero certi confini era di fondamentale importanza.