Quanto tempo passi a guardare il telefono?

La circostanza tipo può essere questa: sei ancora in bagno a lavarti i denti dopo aver fatto colazione. Dai un’ occhiata al telefono, appoggiato vicino al lavandino, che vibra ogni volta che arriva una notifica. Sullo schermo appare la scritta “Oggi sei stato connesso al tuo iPhone per 30 minuti”. La cosa ti stupisce: è solo mattina, sei in piedi da poco, e forse non te ne sei neanche reso conto. Eppure subito dopo aver spento la sveglia, hai dato un’occhiata alle notifiche e alle chat di Whatsapp. Poi, seduto davanti a una tazza di caffè non hai perso occasione per dare uno sguardo ai risultati sportivi, o a controllare scrupolosamente le  mail. E così hai speso quasi mezz’ora della giornata appena iniziata davanti allo smartphone. A rivelarlo spietatamente sul tuo telefono sono delle app, piuttosto utili per chi voglia sapere davvero quanto tempo passa ogni giorno davanti al piccolo schermo touch. Come funzionano? Ideata per dispositivi iOS, le applicazioni sono un modo piuttosto divertente e sorprendente per scoprire quanto tempo esattamente passiamo ogni giorno attaccati allo smartphone. Per scoprirlo, basta installare l’app e attivare il “tracciamento automatico”. L’app, senza essere notata, rileverà anche quali sono le applicazioni che ci hanno “preso” di più: quanto tempo abbiamo trascorso a digitare messaggi, quanto su Facebook, quanto su Instagram, quanto su Whatsapp.Tutto questo non per auto-commiserazione o per imporsi chissà quali astinenze da telefono, ma per provare ad avere un utilizzo più consapevole del telefono. “In media prendiamo in mano lo smartphone tra le 150 e le 200 volte al giorno. Le statistiche ci dicono che il 68 per cento delle volte lo facciamo in modo inconsapevole, senza un motivo reale” I numeri lo confermano, visto che si parla di noi Italiani come di “navigatori record”, connessi più che altro su smartphone e altri dispositivi mobili per una media di 2 ore e mezzo al giorno ciascuno, soprattutto le fasce tra i 18 e i 34 anni. E proprio contro gli utilizzi “in automatico”, ovvero senza un reale motivo, che facciamo del telefono, possono essere utile queste app.

 

Le isole senza auto

Mare, sole. Sole, mare. Che cosa c’è di meglio che partire per un’isola sperduta per staccare dalla routine lavorativa e godersi le meritate vacanze? Apparentemente nulla. E invece qualcosa esiste: è partire per un’isola sperduta sulla quale le automobili non possono circolare. Niente rumore di motori, niente stress da parcheggio, niente fondo cassa per la benzina: sogno? Assolutamente no, queste due isole infatti sono reali e anche più vicine di quanto non si immagini, e vi faranno venir voglia di fare le valigie in tempo record. Idra, È l’isola chic della Grecia per eccellenza: a sceglierla come meta per le vacanze prima di tutti Leonard Cohen. Lunga circa 20 km, l’isola è costellata di sentieri e mulattiere da cui si ammirano panorami mozzafiato, una tra tutte la mulattiera che si percorre per arrivare a uno dei tre monasteri dell’isola, quello di Agiòs Per quanto riguarda le spiagge non immaginatevi distese di sabbia caraibiche, quelle di Idra sono infatti costituite principalmente da sassi e ciottoli: a volte il colore prevalente è il rossastro, come per la bellissima spiaggia di Vlichos, altre invece, come la spiaggia di Agiòs Nikolaos, Aperitivo imperdibile: quello all’Hydronetta, dalla cui terrazza è possibile ammirare il panorama mentre ci si gode un bicchiere di vino,a strapiombo sul mare.  Mezzo Croazia  Ha fatto parte dell’Impero bizantino, del Regno d’Italia di Napoleone. Oggi è una delle tredici isole dell’arcipelago delle Elafiti, che batte entrambe per bellezza, favorevole anche il fatto che su questa isola di circa 4.6 km le macchine sono vietate e ciò le conferisce il fascino del paradiso incontaminato. A renderla famosa però, senza dubbio, è la presenza di una spiaggia in particolare, più unica che rara nel mar Mediterraneo, quella di Sunj. La distesa di sabbia bianca finissima è circondata da colline verdi e vegetazione in perfetto contrasto con l’azzurro cielo del mare che la bagna.