Il 13 febbraio 2022 è il World Radio Day. Una tradizione nata dieci anni prima quando nel 2012 l’Unesco ha deciso di festeggiare il rapporto evidente che esiste tra radio e società. Una data non casuale, visto che nello stesso giorno del 1946 veniva fondata la radio delle Nazioni Unite. Secondo l’ONU la radio è la piattaforma dove si dialoga democraticamente ed è il mezzo di comunicazione più diffuso al mondo. I suoi costi contenuti rappresentano il modo più semplice per raggiungere gli individui più sensibili e le comunità più isolate. Così facendo tutti possono accedere al dibattito pubblico, stando comodamente seduti su di un divano, su una barca, in mezzo al mare o anche purtroppo su un letto di ospedale su un qualunque sia il livello di istruzione. È proprio questa sua immediata accessibilità il motivo per il quale la radio, nonostante invecchi anno dopo anno, rimanga sempre giovane e dinamica. Un mezzo di comunicazione veloce che non è morto con l’avvento della televisione e che non si è spento con la diffusione di internet. La radio ha resistito a ogni mutamento storico, anzi, se molti altri mass media i giornali ad esempio hanno cambiato forma e sostanza, “lei” è sempre rimasta immutata: un mixer, un microfono, una voce.