Una ricerca di qualche giorno fa dice che per i loro servizi dovrebbero essere pagati quasi 2000 euro al mese. Dei quasi 60 milioni e mezzo italiani, i dati Istat sono aggiornati al primo gennaio 2018, il 22,6% ha dai 65 anni in su.Sono oltre 12 milioni i nonni in Italia. I nipoti arrivano in media a 54,8 anni. Il nostro è il paese europeo con la più alta percentuale di nonni che si occupano di un nipote, quasi il 26% mentre i genitori sono al lavoro. Sono uno strumento del welfare, fra i più efficaci in Italia negli ultimi anni. Ogni 100 giovani ci sono 157,5 anziani. È l’indice di vecchiaia in Italia. Sono loro i nonni da festeggiare. La festa dei nonni è nata in Italia soltanto nel 2005. La ricorrenza civile è stata introdotta dalla legge 159 di quell’anno. L’obiettivo è celebrare l’importanza del ruolo dei nonni nelle famiglie e nella società. La data scelta è il 2 ottobre, in cui la Chiesa celebra gli angeli custodi. Volendo portare un fiore ai festeggiati non si sbaglia con il Non ti scordar di me che è quello ufficiale della festa. Il nome del fiore arriverebbe da una leggenda germanica. Dio stava dando il nome alle piante quando una piantina, ancora senza nome, disse: «Non ti scordar di me, Dio!» e Dio rispose: «Quello sarà il tuo nome!». Altra leggenda dice che due ragazzi si stavano scambiano un fiore come questo come promessa d’amore ma lui cadde nel fiume e le gridò «Non ti scordar di me». Plinio il Vecchio dice che il fiore era considerato un simbolo di salvezza dal dolore.
L’ha ribloggato su Alessandria today.
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Senza nonni cosa saremmo se non delle nuvole senza cielo
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