In giardino, in montagna al parco,tutti noi, ad un certo punto della nostra vita, abbiamo sperimentato la meravigliosa sensazione di abbracciare un albero. Si tratta di un istinto primordiale che sentiamo molto forte soprattutto da bambini, anche se con l’avanzare dell’età il bisogno di lasciarci andare a questa spontanea unione con la natura va scemando sempre di più. Vuoi per l’etichetta sociale, vuoi perché perdiamo la capacità di sognare, vuoi per i nostri ritmi di vita, nella società moderna abbracciare gli alberi è considerata un’azione tipica dei bambini o degli ambientalisti, e non qualcosa di naturale e perfettamente accettabile.Se anche voi pensate che l’atto di abbracciare gli alberi sia infantile, forse non sapete che questa pratica, detta silvoterapia, può effettivamente migliorare la nostra salute. A dirla tutta, non dovete nemmeno arrivare ad abbracciare un albero per constatare i numerosi benefici che ne derivano, basta anche solo essere essere circondati da alberi e piante in generale. In un libro pubblicato dall’autore Matthew vengono citate numerose prove che confermano i benefici apportati alla nostra salute dagli alberi e che includono, tra le altre, la loro influenza positiva nella cura della depressione, nel miglioramento dei livelli di concentrazione e nella capacità di alleviare le emicranie. Questa pratica è in corso fin dai tempi antichi, quindi non si tratta affatto di una nuova scoperta, bensì di una conferma scientifica quando si tocca un albero o ci si trova nelle sue vicinanze, il suo diverso schema vibrazionale interesserà i meccanismi biologici all’interno del nostro corpo. Immaginate se i medici potessero prescrivere un’ora al giorno in una foresta, invece di un sacco di farmaci con diversi effetti collaterali!Questo metodo può sembrare troppo bello per essere vero, ma in fondo cosa avete da perdere? Vale la pena di provare, magari cominciando a integrare la pratica di abbracciare gli alberi con altri trattamenti più comuni Prendete l’abitudine di abbracciare un albero di tanto in tanto. Non abbiate paura, trattatelo come un amico!
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Riscoprire il piacere di vivere
Il lutto non è unicamente la morte di una persona amata, ma anche la perdita di qualsiasi altra cosa o relazione su cui abbiamo investito: il lavoro, le amicizie, i figli adulti che vanno via, la perdita dell’animale domestico, un progetto che fallisce, la fine di un amore, un trasloco forzato, gli spostamenti, la malattia. Non sempre i lutti trovano spazio e tempo per essere elaborati e si trascinano negli anni, aumentando le occasioni stressanti e riducendo piano piano e sempre di più la nostra gioia di vivere e la visione positiva del futuro. Anne dice: “La sofferenza che non riusciamo ad esprimere a parole spesso viene espressa attraverso il corpo”.Per curare e per guarire le sofferenze del corpo e dell’anima è fondamentale somministrarci, assieme alle eventuali terapie mediche e psicologiche e con la stessa precisione, almeno 4 piaceri al giorno.E’ necessario capire che la vita è fatta anche di piccole cose semplici quotidiane non solo di grandi avvenimenti, che anzi sono rari.E’ importante concedersi del tempo piacevole tutto per noi senza sensi di colpa, staccandoci per 4 momenti al giorno dagli eventuali “addestramenti” che abbiamo ricevuto fin dall’infanzia: essere disponibili, dedicarsi agli altri, annullarci di fronte agli altri, essere contenuti e seri, vivere nel timore di una prossima disgrazia.Ricordiamoci che la sola persona con la quale siamo certi si restare fino alla fine dei nostri giorni siamo proprio noi stessi! Come si fa? Iniziamo con un bell‘elenco di cose semplici e poco gravose che ci danno gioia: bere un caffè al sole, annusare un fiore in giardino o il profumo di un piatto, dare forme alle nuvole, fare rilassamento, mangiare un cioccolatino, sedersi comodamente e telefonare ad una persona a cui pensiamo spesso, accarezzare il proprio gatto o cane, guardare la pioggia che cade….Una volta fatta la lista, da aggiornare di giorno in giorno, si passa all’azione, all’inizio può sembrare strano ma è come una medicina, due tre volte al giorno finchè il piacere di vivere non riporterà alla mente sogni e passioni antiche e accantonate e anche il piacere di offrirseli nuovamente.
Per vivere sereni bisogna volerlo. Per voler essere sereni, bisogna aver voglia di vivere
