In India le piantagioni di banane sono molto diffuse. Le banane sono un elemento fondamentale nella quotidianità indiana perché oltre ad essere un alimento, vengono utilizzate nei riti religiosi, le foglie vengono utilizzate nella costruzione di ceste e cestini, ed al posto dei piatti Tuttavia quando vengono smaltite, producono un’ alta quantità di rifiuti che devono essere gestiti. Da qui l’idea di Gopal Jee che potrebbe risolvere entrambi i problemi. Il diciasettenne indiano è partito analizzando le macchie sui vestiti lasciate da una sostanza presente nel gambo del banano, domandandosi come mai ne fosse così difficile la rimozione. Gopal Jee ha scoperto che tale sostanza conteneva un acido naturale reo del fenomeno. Ha così provato a inserire due elettrodi uno in rame e uno in zinco all’interno del gambo della pianta a una distanza di 20 cm l’uno dall’altro. Il risultato ha generato 3 volt di energia in grado di mantenere accesa una lampadina per 3 ore. Aggiungendo poi altri steli in sequenza, è stato in grado si allungare l’effetto. Questa straordinaria scoperta perché, con una cifra irrisoria 3 € per acquistare elettrodi e del filo elettrico si può superare il problema dell’assenza di luce e allo stesso tempo dello smaltimento delle piante di banane, aiutando anche alla diffusione della cultura tra i giovani. Per il Banana Biocell, Gopal Jee è stato insignito del premio Inspire Award dedicato a coloro che aiutano la ricerca scientifica in India.
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L’incredibile artista del cappuccino
Sugi è una barista giapponese che da poco più di un anno ha iniziato a realizzare dei piccoli capolavori sui cappuccini dei clienti del suo bar. Si tratta di disegni raffiguranti personaggi di anime come Sailor Moon o Naruto, senza tralasciare ogni piccolo particolare o dettaglio. La ragazza ha già realizzato oltre 800 disegni, tutti pubblicati nel suo account ufficiale su Twitter. Ben presto ha attirato l’attenzione dei social network, venendo seguita da migliaia di followers. Il “latte art” è una tendenza non nuova, soprattutto il Giappone, tuttavia Sugi sembra avere davvero del talento in quanto, per le sue creazioni, usa solo stuzzicadenti, sciroppo di cioccolato per le aree scure e sciroppi per cocktail per gli altri colori. Ogni giorno la barista realizza almeno due o tre opere d’arte. Il suo segreto? A detta sua la perseveranza e l’ambizione: in passato gli errori non sono mancati ma Sugi ha migliorato la sua tecnica evitando di commettere nuovamente gli stessi sbagli. Adesso sembra essere diventata davvero brava, e voi conoscete un artista del cappuccino???