Il corretto uso dello spazzolino da denti

E’ un piccolo dilemma che sembra non arrivare a trovare la soluzione. Più o meno come quello se sia nato prima l’uovo o la gallina. Quando si lavano i denti, bisogna bagnare lo spazzolino prima o dopo averci messo il dentifricio? Le teorie in merito sono tantissime ed ognuno sembra voler dire la propria. Tanto che da poco, in Inghilterra, la questione ha invaso una chat di Twitter accendendo un lungo dibattito in cui ogni utente ha voluto condividere il proprio punto di vista. La catena di tweets è stata così lunga e vivace da destare l’interesse della BBC e di altre testate che, per definire la questione, si sono rivolte agli esperti. Tutto è nato da una domanda semplice e a prima vista innocente formulata da un  utente di Twitter. Ossia, se sia meglio bagnare lo spazzolino prima o dopo averci messo il dentifricio. Il quesito ha generato un fiume in piena di risposte e di teorie. C’è chi sostiene che lo spazzolino vada bagnato prima. In questo modo le setole si ammorbidiscono e il dentifricio avrà una presa migliore su di esse. E c’è, invece, chi ritiene che vada bagnato dopo aver spremuto il dentifricio in modo che faccia una bella schiuma. Non manca chi lo bagna sia prima che dopo. E chi, invece, preferisce non bagnarlo affatto. Ma nemmeno interrogando professionisti del settore è stato possibile ottenere una risposta univoca. Non esiste, infatti, una tecnica migliore. Se alcuni affermano che non ha alcuna importanza quando si bagna lo spazzolino, purchè il fluoro entri in contatto con i denti, altri ritengono che lo spazzolino non vada bagnato affatto. Chi lo fa per ammorbidire le setole dovrebbe, piuttosto, sceglierne un tipo con le setole più morbide. L’acqua servirebbe soltanto a ridurre l’efficacia del dentifricio. Ma c’è un forma su cui, invece, tutti gli esperti sembrano concordare, ed è la necessita di spazzolare bene i denti. E di farlo almeno due volte al giorno. E’ questa l’unica cosa che conta.

Lo spazzolino al caffè

La mattina avete i minuti contati, e vorreste poter risparmiare minuti preziosi, magari pressando i tempi della colazione e del lavarsi i denti? La soluzione potrebbe arrivare da un brevetto da poco depositato da Colgate, che ha sviluppato uno spazzolino aromatizzato alla caffeina. In pratica, la testa dello spazzolino è fatta in modo da rilasciare lentamente delle sostanze chimiche come appunto la caffeina, ad ogni applicazione. Il tutto indipendentemente dal dentifricio utilizzato. Questi spazzolini da denti dovrebbero durare circa tre mesi, tempo oltre il quale gli agenti chimici si esauriscono, che è comunque il tempo oltre il quale è consigliato cambiare anche i normali spazzolini tradizionali. Lo spazzolino aromatizzato potrebbe avere molte applicazioni: oltre a prestarsi ad essere utilizzato per i sapori più diversi il brevetto ipotizza anche quello al peperoncino, per le sue proprietà antidolorifiche “quando applicato localmente”, potrebbe essere usato anche per rilasciare medicinali: sembra che tra le altre cose si ipotizzi la creazione di uno spazzolino che “sopprime la fame”.

L’oggetto più smarrito

La prima attestazione storica dell’esistenza dello spazzolino da denti la ritroviamo molto indietro nel tempo: correva l’anno 3000 a.C. e lo spazzolino consisteva, essenzialmente, di un bastone da masticare con un finale sfilacciato La prima produzione seriale di questo prodotto oggi di largo consumo, invece, fu affidata a William Addis d’Inghilterra nel 1870, mentre il primo brevetto per uno spazzolino da denti fu di H.N. Wadsworth nel 1857 negli Stati Uniti. La produzione di massa del prodotto iniziò solamente nel 1885 in America. Lo spazzolino era costruito con un manico in osso a cui venivano fatti dei fori per applicarvi delle setole fatte con peli di cinghiale siberiano: materiale che poi risultò non essere igienico poiché tratteneva enormi quantità di batteri. Ad introdurre le setole sintetiche, solitamente di nylon, fu Du Pont nel 1938 e il 24 febbraio 1938 fu messo in vendita il primo spazzolino con setole sintetiche. Tutti prima o poi ci siamo resi conto di aver dimenticato delle cose essenziali per intraprendere un viaggio. Da un recente sondaggio è emerso che, è in assoluto, l’oggetto più dimenticato Ad accompagnare lo spazzolino sula lista degli oggetti dimenticati abbiamo il suo fedele compagno dentifricio, le calze, pettini e spazzole, deodoranti vari, adattatori e occhiali da sole. Per aggiungere qualche dato statistico possiamo affermare che le donne sono leggermente meno smemorate rispetto agli uomini: riguardo allo spazzolino abbiamo una percentuale del 55% di uomini e del 40% per le donne. Anche l’età conta parecchio; la fascia che contiene il maggior numero di smemorati è quella che va dai 18 ai 24, mentre quella compresa tra i 45 e i 54 anni sembra contenere la maggior parte di persone con buona memoria o organizzazione.

 

L’altra vita dello spazzolino da denti

Buttare? Giammai! Ogni cosa, letteralmente tutto, si può riutilizzare se con un po’ di fantasia la si guarda da una prospettiva diversa dal solito. Prendete lo spazzolino da denti per esempio: quando diventa vecchio, con le setole consumate e piegate, forse non sarà più adatto all’igiene orale, ma sapete quante altre cose potreste farci? Il vecchio spazzolino diventa un arnese perfetto per gli angoli remoti della casa, oggetti piccoli dalle forme complicate, per lucidare laddove la spugna non arriva, ma anche per l’home decor più frizzante. Per esempio, le setole dello spazzolino si prestano perfettamente a pulire gli scarichi dei lavandini in quei punti di giunzione particolarmente difficili da raggiungere, dove si forma quella noiosa patina dovuta all’umidità e ai residui quotidiani. Allo stesso modo, è perfetto per fornelli, maniglie, intercapedini, scanalature, manici, ma anche piastre e piani cottura tipo griglia Ma andiamo oltre: pensate per esempio alle ventole dell’asciugacapelli, a come si accumulano polvere e residui di capelli tra esse, rimanendo impigliati per l’eternità: sfregatele a secco con lo spazzolino e riuscirete a rimuoverle. E ancora, i punti di giunzione tra piastrelle e mattonelle, che nel tempo tendono a cambiare radicalmente colore visto la difficoltà nel pulirli .Lo spazzolino si rivela utilissimo anche per pulire il velcro, magari nelle chiusure di zaini, scarpe, giubbotti, e tutti quei tessuti particolarmente ostinati nell’intrappolare polvere e sporco. Pensate agli angoli dei quadri e dei portafoto, alle cuciture del divano.Ancora, impregnato di acqua ossigenata e sale, lo si può sfregare contro la muffa sulle pareti per rimuoverla Infine, questo attrezzo tanto comune può diventare un ottimo stimolo alla creatività. Le setole infatti si possono intingere nel colore e si può utilizzare lo spazzolino come un pennello per fare decorazioni a piccoli oggetti, oppure passare il dito sulle setole per ottenere un effetto spruzzo simpatico.