Giornata mondiale della lentezza

Un invito a compiere un piccolo gesto che possa indirizzarci verso una stabilità personale, nel ritrovare il piacere della riflessione, lontana dalla sempre più diffusa fuga dal quotidiano in cui si cerca la felicità scommettendo, esagerando o sballando, in una vita in cui la mancanza di significato è totale.  Almeno per un giorno disconnettiamoci dalla Rete e connettiamoci con noi stessi, gli altri e l’ambiente. Oggi Lunedì 7 maggio è l’appuntamento con la lentezza 2018. Giornata della Lentezza, giunta alla sua dodicesima edizione. Rallentare è una scelta che può migliorare la vita, la nostra. Un invito a fermarsi per tessere una rete sempre più ampia e articolata di persone, associazioni, scuole, università, aziende, città che hanno avviato modi di agire che innescano un cambiamento duraturo. Ecco qualche suggerimento…Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria. Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello. Se entrate in un bar per un caffè: ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell’uscita. Non riempire l’agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli. Impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto. È provato che la pentola dell’acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta dedichiamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, magari anche con vaso di fiori ? Che ne dite.. in fondo non è difficile

 

 

Una sedia a 100 metri di altezza…

Una sedia innestata nella roccia per chi vuole “rilassarsi” a più di 100 metri di altezza. È la stravagante idea di un designer statunitense, Dallin Smith, e della sua ragazza Chelsea Katseanes, accomunati dalla stessa passione per le scalate. Per crearla hanno attorcigliato delle vecchie funi e poi legato il tutto alla roccia con due ganci di metallo. Hanno impiegato quattro mesi per realizzare la loro speciale sedia nel vuoto.“L’ho costruita perché avevo tante funi nel garage che non utilizzavo più per arrampicarmi. All’inizio avevo pensato di fare una sedia per il soggiorno di casa. Solo dopo ho pensato di posizionarla all’esterno su una parete rocciosa» spiega Dallin alla stampa. I due scalatori l’hanno installata su una parete del Rock Canyon nei pressi di Provo nello Utah. Chi volesse avere il brivido di provarla non può più farlo: è stata tolta dalla parete perché pericolosa per gli altri colleghi scalatori. Tuttavia, ci sono ancora speranze. Lasi potrà acquistare su eBay. Dallin ha intenzione di metterla all’asta e farci molti soldi.Per ora può accontentarsi della pubblicità che sta ottenendo sulla Rete.1379816_10151640459887060_716446343_n

 

Mangiare nudi…bunyadi ha aperto a Londra

Un ristorante di Londra sta facendo parlare di sé anche prima della sua apertura, grazie alla sua politica di “vestiti opzionali”. Il Bunyadi, questo il nome del locale,  aprirà a giugno e starà aperto solo tre mesi, ma ha già ricevuto oltre 25.000 prenotazioni.Il locale avrà due separate sale, una per gli avventori vestiti e una invece per quelli che vogliono provare l’esperienza di mangiare senza nulla addosso. Seb Lyall, fondatore dell’azienda che ha lanciato l’iniziativa, spiega che l’idea è quella di proporre un’esperienza di liberazione e di contatto con la natura: “Le persone devono poter avere la possibilità di provare una serata fuori senza nessuna ‘impurità’: niente additivi chimici, niente coloranti artificiali, niente telefoni, niente elettricità. E niente vestiti, se lo vogliono”. In ogni caso, chi vorrà rimanere vestito dovrà comunque cambiarsi in un apposito camerino,delimitati da cannicci di bambù, per indossare una apposita tunica, e lasciare all’esterno tutte le “interferenze”, come il cellulare (ed ovviamente telecamere e macchine fotografiche).Il nome stesso del locale significherebbe “Fondamentale, Naturale”, e questo si riflette in primo luogo nel menu. Non solo le portate sono realizzate con ingredienti locali e metodi di cottura “naturali”, ma anche piatti e posate saranno commestibili. Anche la scelta dell’arredamento segue la logica “naturale”: questo è realizzato interamente con materiali quali il bambù,  e per l’illuminazione sarà usata solo la luce naturale.Un progetto dunque molto ambizioso, ammettono gli stessi ideatori, che però si dicono di vedere come si svilupperà la cosa. E a guardare le prenotazioni ricevute, si direbbe che Bunyadi sia destinato a diventare un successo.213565-bunyadi-3