Estate mare e buon pesce

Estate voglia di mare a tutti costi anche a tavola e chi può rinunciare ad un’ottima frittura di paranza, una zuppa, un risotto, che emanano spesso un buon odore di pesce a tavola. Tuttavia, ciò non avviene, a volte, durante la cottura o la preparazione. Capita infatti che in cucina si diffonda un odore veramente sgradevole e persista nel tempo. Se poi non abbiamo avuto cura di chiudere le porte, si diffonderà anche nel resto dell’abitazione. I motivi per cui durante la cottura viene generato un odore di pesce poco gradevole sono molteplici. In primis, può dipendere dalla qualità del pesce stesso. Se il pesce non è fresco, infatti, il suo odore sarà molto forte e tutt’altro che piacevole. Al contrario, molti tipi di buon pesce fresco, ancora crudo, sono quasi inodore. Altra causa è il metodo di cottura. Ovviamente una frittura o un guazzetto genereranno maggior odore nell’aria di un pesce al cartoccio. Infine, il persistere di sgradevole odore di pesce in cucina dopo la cottura di un buon menu di mare, dipende dalla pulizia. Questo tipo di prodotto, infatti, impone che pentole, piatti, piastrelle siano lavate benissimo. Ogni minimo residuo deve essere eliminato e sgrassato, utile l’impiego dell’aceto e del limone, anche assoluti o diluiti in acqua calda. A volte può capitare che, anche dopo un’accurata pulizia, il cattivo odore persista. In questo caso assicuriamoci, innanzi tutti, di aver gettato anche l’immondizia… se non dovesse essere questa la causa, possiamo far bollire un po’ di acqua ed aceto nella stanza. Ovviamente apriamo bene le finestre e facciamo circolare l’aria. Un’altra possibilità è far bollire acqua e olio di lavanda o di limone. Oppure, cucinare al forno qualche buon dolce o fragranti biscotti, il cui aroma si diffonderà rapidamente, coprendo gli ultimi residui di odore di pesce.

Primi piatti…veloci

Quando hai poco tempo per cucinare e ne hai ancora meno per mangiare, succede che  finisci col nutrirti in modo sbagliato, con un precotto o una pizza consumati in fretta tra una riunione di lavoro e l’altra. Non è un segreto che il mondo del lavoro e i ritmi di vita di oggi mettano tante persone in seria difficoltà rispetto alla pausa pranzo, perché la ansia degli impegni sociali è tale da farti perdere il contatto con te stesso. Tutto parte dall’analisi di se. Quando tutta la tua attenzione si trova all’esterno, gettata in un mondo fatto di scadenze e appuntamenti finisce sempre che non ascolti più il tuo corpo e non dai peso alle sue esigenze. Il tuo corpo ti chiede vitamine e sali minerali e tu gli dai carboidrati e grassi. E’sempre così. Alla fine sei stanco senza nemmeno sapere il motivo. Organizzati con i primi piatti per l’ufficio Tutto ciò di cui hai bisogno è armarti di sana pazienza e puntare la sveglia 10 minuti prima ogni mattina. Tanto basta infatti per  fare un primo da asporto e portarlo in ufficio in una comoda vaschetta o in un contenitore in plastica idoneo al microonde. In poco tempo puoi prepararne di sfiziosi e leggeri anche al forno . Investendo qualche minuto in più, potrai prepararti primi piatti veloci  a base di carne o di pesce, alcuni dei quali sono veramente da fare, a patto che la vaschetta che utilizzi per il trasporto abbia una buona tenuta ermetica, altrimenti rischi che eventuali liquidi ne escano rovinandoti la borsa .Se invece hai la fortuna di lavorare vicino casa, puoi rientrare durante la pausa pranzo e cucinare in modo veloce primi piatti più delicati, perfino raffinati e particolari. In queste condizioni puoi preparare primi piatti di pasta, cosa non sempre possibile se mangi in ufficio, perché la pasta e piselli ad esempio, ma soprattutto gli spaghetti, devono essere consumati subito a meno che non siano fatti al forno, altrimenti scuoce tutto e il primo diventa una poltiglia che non si può mangiare. Potendo prepararli a casa, in pochi minuti è possibile soddisfare ogni palato, creando per esempio primi piatti di terra con le zucchine o con le melanzane, o di mare come la pasta al tonno.