Le passioni quelle intime

Le passioni, quelle intime e quelle civili, aumentano le difese immunitarie. Essere entusiasti per qualcuno o per qualcosa ci difende da molte malattie. Leggere un libro distesi su un amaca sotto un cielo limpido piuttosto che andare al centro commerciale.  Fare l’amore piuttosto che andare a mangiare una pizza.  Camminare in campagna o in paesi quasi vuoti.  Capire che noi siamo immersi nell’universo e che non potremmo vivere senza le piante mentre le piante resterebbero al mondo anche senza di noi. Stare un poco di tempo lontani dai luoghi affollati può essere un’occasione per ritrovare un rapporto con la natura, a partire da quella che è in noi. Viaggiare nei dintorni.. La crisi economica è grave, ma assai meno della crisi teologica: La vita è pericolosa, sarà sempre pericolosa, ognuno di noi può morire per un motivo qualsiasi nei prossimi dieci minuti, non esiste nessuna possibilità di non morire.  Informarsi ma senza esagerare. Sapere che abbiamo anche una brama di paura e subito si trova qualcuno che ce la vende. C’è il rischio che il panico diventi una forma di intrattenimento. Stare zitti ogni tanto, guardare più che parlare. Sapere che la cura prima che dalla medicina viene dalla forma che diamo alla nostra vita. Per sfuggire alla dittatura dell’epoca e ai suoi mali bisogna essere attenti, rapidi e leggeri, esatti e plurali.

La paura

Il tuo capo, ha paura. Il presentatore tv, ha paura. Lei,lui hanno paura. Il direttore della banca ha davvero un timore enorme. Il gruppo di ragazzi seduto in fondo al tram di domenica, ha paura. Clint Eastwood quando maneggiava le pistole non era poi così tanto contento di farlo. I bigliettai alle fermate dei tram, non sembra, ma hanno proprio paura. E anche il direttore del personale ce l’ha. E anche  Michelle Hunziker, Alessandro Del Piero, Brad Pitt , Cristina Ricci. Pensa, c’è tutta una  massa di avvocati, militari, lottatori di sumo, strafighi che se la tirano, e tutti hanno paura di perdere qualcosa, di non farcela, di non far tornare i conti, di rimanere soli, di scordarsi di comprare il pane  prima di tornare la sera a casa, di perdere le chiavi,di non aver stirato nulla per il mattino dopo, di voler partire per il mare ma ritrovarsi in montagna. Per cui, quando va davvero male,quando le giornate sembrano tutte storte quando hai paura di andare avanti rifletti su questo e sta tranquillo: il mondo è più spaventato di quanto lo sia tu, capita a tutti di essere confusi di volere una cosa e farne un’altra, importante è avere coraggio, anche domani non avere nessun motivo per avere paura, alzati e via….con un grande coraggio

 

 

Il lockdown e la sindrome della capanna

La sindrome della capanna è una degli effetti del lockdown che stiamo vivendo per bloccare la catena di contagi del coronavirus. Ora che il Governo ha  iniziato ad applicare misure di rilassamento del lockdown, molte persone hanno paura di tornare ad uscire, nonostante le giornate di sole e la libertà di muoversi di potersi recare al mare piuttosto che in montagna. Gli psicologi avvertono che l’idea di uscire potrebbe generare ansia e questo, a sua volta, potrebbe diventare un disturbo noto come sindrome della capanna. Questo disturbo consiste nella paura di cambiare contesto, nonostante quello attuale non sia dei migliori. Molte persone hanno paura di uscire di casa per la paura del contagio. Nonostante stare a casa possa porre numerosi limiti al proprio stile di vita, è comunque un luogo sicuro e protetto dal virus. Secondo gli psicologi, questa sindrome può colpire sia i bambini che gli adulti. Molti bambini si rifiutano di uscire di casa proprio perché si sentono poco sicuri. Prima di questa situazione, la sindrome della capanna colpiva sopratutto le persone che erano state in carcere o vittime di un rapimento, o addirittura i pazienti costretti per molto tempo in ospedale. E’ consigliabile sfruttare i propri spazzi all’aperto quali  giardini, orti, spazi comuni condominiali dove la sensazione di protezione è ancora alta, per pian piano ritornare a vivere una vita normale anche fuori dalle nostre mura domestiche, sempre tenendo alta l’attenzione e usando i sistemi di protezione