Le parole più belle in italiano

L’italiano è una lingua musicale. Ce lo dicono gli stranieri che quando ci ascoltano, hanno il sorriso sulla bocca, ci fate caso? Noi, ovviamente, abituati a sentirla, siamo poco consapevoli del suo incredibile fascino. Pensate, l’italiano è al terzo posto tra le lingue più insegnate, anche se non è utile. Insomma, piace e basta. Cioè dà piacere. Sarà perché è una lingua che balla, che suona,che canta, tanto è vero che è detta del bel canto. Lirica appunto e non solo per l’Opera. Una volta un insegnante americano mi ha detto: “Un italiano, potrebbe anche solo parlare di quando va a buttare  pattumiera e, a me, sembrerebbe una cosa bellissima…” Gli ho risposto, ridendo, che per fortuna parliamo anche di altro. E tanto! Secondo me però sono i poeti e gli scrittori quelli che sciorinano i vocaboli più misteriosi che ci affascinano. E, poi, ci sono quelle parole dialettali, piene di anima e di colore. Se ci fermiamo ad ascoltarle, ci meravigliano sempre. Al mare sotto l’ombrellone o la sera mentre tirate tardi in giardino con gli amici provate a fare un toto parole, tra quelle più danzanti, più sonore e gradevoli anche un po’particolari. Ecco qualche suggerimento per iniziare…..Ciao: suono dolce e allegro (lo usano ormai quasi in tutto il mondo). Impetuoso: sembra quasi di vedere il significato di questa parola. È come un’onda del mare incontrollata. Resipiscente: chi si ravvede dai propri errori (parola poco usata, bella però!). Sciamannato: disordinato, trasandato (provate a usarla ogni tanto!). Struggente: tra desiderio e tomento. (Parola molto intensa e densa di significati). Trasecolare: rimanere sbalordito e sconcertato. (Divertente il suono e l’effetto, che dite?)

 

 

L’ora del tè

Con questo freddo non possiamo che concederci un buon o una tisana, da accompagnare rigorosamente con biscotti o dolcetti mignon. Un esempio sono i macarons, piccoli e raffinati pasticcini francesi composti da due strati di meringa alla mandorla tenuti insieme da una lingua di crema aromatizzata con i gusti più diversi o di ganasce al cioccolato. Sempre francesi ma molto più simili a dei piccoli plum cake che a dei biscotti sono le madeleine, morbidi dolcetti dalla caratteristica forma a conchiglia divenute famose in tutto il mondo grazie a ‘Alla ricerca del tempo perduto’ di Marcel Proust, che all’inizio della sua gigantesca opera ne mangia una proprio inzuppandola nel . Quando si parla della piccola pasticceria da servire con il , noi italiani non siamo certo secondi a nessuno! Tra le squisitezze tricolori per accompagnare il ci sono i baci di dama, nati in Piemonte quasi 200 anni fa e formati da due biscotti alle mandorle o alle nocciole tenuti uniti da un sottile strato di cioccolato, o se preparati in casa di Nutella. Il loro nome deriva dalla  forma, simile a quella di due labbra carnose che stanno schioccando un baciobaci-di-dama