Flash mob, eventi caritatevoli, o semplicemente un atto gentile nei confronti di un collega, familiare, amico. Oggi è la Giornata mondiale della gentilezza, un’occasione per riflettere sulle buone maniere, per dedicare a qualcuno cura e attenzione. Basta un piccolo gesto. La Giornata della gentilezza nasce dall’iniziativa di diversi gruppi umanitari e dalla loro `Dichiarazione della gentilezza´, risalente al 13 novembre 1997. Da allora, la data è stata scelta per festeggiare a livello internazionale una giornata che incoraggi chiunque a fare il proprio, personale atto di gentilezza: regalando libri, cibo o vestiti agli altri membri della comunità. La ricorrenza viene celebrata negli Stati Uniti, in Italia, Emirati Arabi, India, Singapore, Nigeria, Giappone, Australia e Canada. In ogni luogo, però, ad essere al centro dell’attenzione, sono sempre i piccoli gesti, come aprire la porta a uno sconosciuto, aiutare un vicino, lasciare al partner il controllo del telecomando per una sera o pagare il caffè a un amico o offrire una colazione. Agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino sono spuntati i «desk della gentilezza», con gli addetti che prestano spontaneamente assistenza ai passeggeri, attraverso indicazioni e informazioni, distribuendo ai viaggiatori un omaggio floreale e dei pasticcini. Circa l’1% della popolazione del Myanmar è formata da monaci buddisti. La loro sopravvivenza dipende in gran parte dalle donazioni, siano queste in forma di cibo o denaro. I monaci spartiscono poi il cibo ricevuto con i poveri, offrendo ciotole di riso al curry ai più bisognosi. Questo circolo del dare e ricevere è valso al Myanmar il titolo di `Nazione più caritatevole del mondo ed è la dimostrazione che, nonostante l’elevato tasso di povertà che contraddistingue il paese, la generosità non ha a che fare solo con la ricchezza: è tutta una questione di buon cuore.
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Fiorista trasforma i cestini
Da qualche tempo, le strade di New York sono un po’ più colorate, grazie a Lewis Miller, che trasforma i cestini in belle composizioni floreali che danno un tocco completamente diverso alla città. I fioristi usano fiori recuperati al termine di matrimoni ed altri eventi, quando di solito verrebbero mandati al macero. I fiori prendono così nuova vita, con una sorta di rivincita della natura, con i fiori che rimpiazzano la spazzatura. E in più l’abilità di Miller nel costruire le composizioni floreali. Tutto è iniziato quando Miller e il suo team hanno usato 2.000 fiori per decorare il memoriale di John Lennon a Central Park, creando una “psichedelica aureola colorata”. L’iniziativa ha riscosso grande successo, e così Miller ha deciso di portare avanti la cosa, come omaggio alla città a cui è fortemente affezionato. “Sono i nostri fiori per New York”, spiega una collaboratrice di Miller. “Questo è il messaggio: regalare fiori ai newyorchesi per nient’altro che farli sorridere. Se uno è mattiniero può capitare che ci veda mentre prepariamo i fiori, e ci chieda per cosa sono. Noi rispondiamo ‘Sono per te’. Non ci credono, e rimangono increduli