Pepe nero alleato contro l’obesità

Un alleato ‘piccante’ contro l’obesità. E’ il pepe nero che, dai risultati di uno studio, sembrerebbe essere in grado di ridurre gli effetti dannosi di una dieta ricca di grassi. Nella ricerca che arriva proprio dall’India amante delle spezie, gli scienziati lo hanno dimostrato somministrando ai ratti un composto chimico contenuto nel pepe nero. Rispetto agli animali nutriti solo con cibi grassi e senza pepe, i roditori trattati per alcune  settimane con un integratore a base di questo composto avevano un peso inferiore, una percentuale di grasso corporeo e livelli di zucchero nel sangue più bassi, oltre a ossa più forti.I ricercatori indiani ritengono che il piperonale possa contrastare alcuni dei geni associati al sovrappeso grave: gli autori del lavoro, pubblicato su ‘Nature Genetics’, hanno scoperto mutazioni in un gene specifico correlato all’obesità una condizione che porta ad anomalie nel controllo dell’appetito e persino nell’olfatto, e si lega al diabete, suggerendo quindi che l’eccesso di peso “non sempre è una questione di gola”, tutt’altro. Per quanto riguarda il pepe nero, i ricercatori indiani hanno condotto l’esperimento su ratti obesi, nutriti con una dieta ricca di grassi per 22 settimane. Hanno estratto il piperonale dai semi della spezia e l’hanno aggiunto alla dieta dei roditori. Alla fine del periodo di studio, il gruppo trattato aveva aumentato la massa corporea magra, il contenuto e la densità minerale ossea dimostrano l’efficacia del piperonale come un potente agente anti-obesità, forniscono evidenze scientifiche al suo uso tradizionale e suggeriscono il possibile meccanismo di azione”.

 

Arriva il tè rosso

Battezzato da qualcuno come il the di Mandela, il the di Rooibos rappresenta la soluzione migliore per digerire in maniera naturale. Le preziose proprietà naturali della bevanda sudafricana sono state confermate da diverse ricerche internazionali. Un consorzio di ricercatori ha dimostrato come il rosso protegga il fegato dall’accumulo di grassi e aiuti a prevenire i disturbi metabolici grazie ai 25 differenti antiossidanti vegetali contenuti al suo interno. I risultati della ricerca sono stati pubblicati all’interno della prestigiosa testata internazionale Phytomedicine. “Una bevanda come il rosso  può aiutare nella digestione anche dopo l’avvicinarsi di pranzi e i cenoni natalizi. Grazie alla sua azione antiossidante, aiuta a ridurre lo stress indotto dal pasto, aiutando durante il processo digestivo. Il suo basso contenuto calorico, l’assenza di caffeina le sue proprietà organolettiche uniche, fanno si che questo tipo di divenga l’alleato ideale per rimettersi in forma e depurare l’organismo appesantito dalle abbuffate E’ particolarmente indicato durante questo periodo dell’anno, in cui il fegato è messo a dura prova dagli stravizi culinari, rispetto ad esempio a momenti più tranquilli dal punto di vista alimentare”. Un consumo costante di rosso aiuta a ridurre in maniera significativa il colesterolo, i trigliceridi e gli acidi grassi. Sono considerate miracolose le virtù del the rosso Grazie alla presenza di calcio, manganese e fluoruro, rinforza ossa e denti. L’ampio spettro di sostanze minerali presenti rendono questo infuso particolarmente indicato a chi pratica un’intensa attività sportiva; L’infuso è caratterizzato da un gusto pieno, più simile a quello del tè che non a quello delle tisane. Si tratta di una delle poche piante della tradizione indigena a diventare la bevanda nazionale del Sud Africa e costituisce un’importante coltivazione commerciale. Da accurati esami scientifici si è appreso che questo the possiede delle preziose proprietà salutari e che la pianta the rosso contiene più di 200 sostanze attive. Per queste caratteristiche è stato proclamato la Star fra i

La medicina migliore? La patata dolce

La batata, o patata americana, viene usata dalle popolazioni giapponesi per curare anemia, ipertensione e diabete. Non sono superstizioni: la scienza ne conferma gli effetti benefici Una dieta quotidiana basata su cibi semplici e poveri di grassi: nel passato non c’era altra scelta. In questo modo però l’uomo è riuscito a evitare le patologie alimentari che ora invece sono diventate comuni, per esempio il diabete. In Italia circa il 7% della popolazione ne è colpita. Sebbene ci sia una tendenza familiare, il rischio di sviluppare diabete aumenta con l’età, l’obesità e la scarsa attività fisica. Mentre la scelta di un’alimentazione basata soprattutto su verdura e frutta e su prodotti freschi e non raffinati, serve come prevenzione. Alcuni cibi hanno persino una azione curativa. Se vi state chiedendo come utilizzare una batata rossa in cucina, la risposta è semplice. In tutte quelle ricette in cui usereste le normali patate o la zucca, dato che il sapore di questo tubero è a metà strada tra questi due più noti e utilizzati alimenti. Potrete ad esempio cucinare un risotto di batata, oppure invitare i vostri amici per gustare insieme delle ottime ‘batate al forno’! A differenza delle normali patate, la batata rossa può essere consumata anche cruda insieme alla sua buccia ben lavata è ottima ad esempio anche nell’insalata.

Zuccheri sono davvero dei nemici

Quelli che nella terminologia popolare sono chiamati zuccheri fanno parte della categoria dei carboidrati o glucidi che forniscono al nostro organismo energia immediata, pare che oggi lo zucchero stia diventato uno dei nostri peggiori nemici. È troppo presente nella nostra dieta sotto la forma di un eccesso di carboidrati,. Tanto presente da essere diventato un pericolo per la nostra salute. La nostra salute è molto taoista. Si basa infatti sulla via di mezzo, non ama gli eccessi Protagonista assoluto delle nostre tavole, finisce spesso sul banco d’accusa come causa principale di diabete, carie, obesità, carburante principale dell’organismo, alimento dalla storia complessa e curiosa, tra i pilastri dell’economia mondiale, e arma a doppio taglio per la nostra salute. Se ne trova in abbondanza nel pancarré, nel ketchup e nelle salse in generale, nei sughi pronti e in tutti i prodotti da colazione (yogurt, succhi di frutta, cereali), che somigliano sempre di più a dessert veri e propri. Negli Stati Uniti, tre quarti di cibi e bevande confezionate contengono zuccheri o dolcificanti, che aggiungono sapore a prodotti poveri di grassi, ne modificano la consistenza e migliorano la conservazione.Ci sono almeno due modi per tagliare senza troppa fatica le dosi giornaliere di zucchero assunto: il primo è smettere di zuccherare e caffè e di consumare bevande dolcificate. Il secondo, è fare in modo che la propria colazione non sia a base di dessert: scegliere cereali e succhi di frutta non zuccherati, evitare di acquistare yogurt più simili a creme, consumare torte, biscotti e brioches con moderazione