Stirare è uno degli impegni più noiosi tra le mansioni domestiche. Nei mesi caldi la vicinanza del ferro da stiro è un vero supplizio. In quelli freddi i materiali dei tessuti sono difficili e le pieghe complicate. Ma non se ne può fare a meno, o si rischia la sciatteria. Ecco dunque alcuni consigli per stirare meno. Prima di tutto, cominciamo con lo smettere di stirare proprio tutto. Non è necessario che le lenzuola siano perfettamente lisce a meno che non gestiate un albergo, e non serve che le mutande e i calzini abbiano la piega, potrete rimetterli nel cassetto anche ben piegati. In secondo luogo, il modo in cui si stendono vestiti e biancheria per la casa può fare una grande differenza nella necessità di ricorrere al ferro da stiro oppure no. Per esempio, le lenzuola e le tovaglie possono essere appese al filo per asciugare dopo essere state precisamente piegate. Le maglie si possono appendere alle grucce. Le gonne richiederanno di appendini appositi, e al massimo occorrerà stirare solo l’orlo dove rimane il segno dei ganci. Stendere in modo ordinato è la prima regola se si vuole stirare meno.Inoltre, cercate di raccogliere i panni asciutti quando sono ancora leggermente umidi. Le fibre molto secche infatti sono più difficili da lisciare. Inoltre, i capi rimangono più morbidi se non li si lascia ad asciugare troppo, specialmente gli asciugamani. Evitate di raccoglierli tutti alla rinfusa pensando ‘tanto poi vanno stirati’ perché è lì che creerete la maggior parte dell’effetto stropicciato, distendeteli su una cesta ben ripiegati.Infine, considerate l’acquisto di un ferro da stiro automatico. Si tratta di macchinari che emettono aria calda, e sono sormontati da un appendiabiti. Una sorta di servo muto con getto d’aria che proviene da sotto. Sono perfetti per chi usa spesso le camicie, perché le asciugano in modo da lasciarle perfettamente lisce. Non si può utilizzare per tutti gli abiti, ma almeno vi sarete tolti l’impegno gravoso di fare la piega a colletto e polsini.
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Vino rosso anche d’estate ecco come fare
Mare sole montagna, afa, caldo insopportabile sì in molti, in estate, sentono soltanto il desiderio di un bel bicchiere di acqua fresca, di una bibita ghiacciata o di una bella birra fredda e spumeggiante. In tanti, invece, apprezzerebbero, sorseggiare un bel calice di vino rosso. E’ ben risaputo, però, che il caldo non è un buon alleato dei vini rossi. Quando la colonnina di mercurio sale il vino rosso tende, purtroppo, a sciuparsi velocemente. Per questo, con la bella stagione si preferisce ripiegare su vini bianchi oppure rosè. Ma gli appassionati dei vini rossi possono stare tranquilli. Con qualche accortezza potranno gustare la loro bevanda preferita anche in estate. L’esperta Moulton spiega come fare. Temperatura, luce e ossigeno sono gli elementi che più di ogni altro aiutano a rovinare il vino. Per questo, specialmente in estate, è importante conservare i vini rossi nella maniera giusta. In primo luogo, occorre accertarsi che non prendano troppa aria. A tal fine è sufficiente mettere sempre un tappo alla bottiglie prima di riporle. In questo modo, anche una volta aperta la bottiglia, si impedirà il passaggio dell’aria che può causare un rapido deterioramento del vino. Allo stesso tempo, per proteggere il vino dalla luce e dal caldo, è importante conservarlo in un luogo fresco e asciutto. l frigorifero si rivela la soluzione migliore. Anche per i vini rossi. Chi lo gradisce potrà consumare il vino bello fresco godendo di un piacevole refrigerio anche nelle giornate più calde. Per chi, invece, il vino rosso lo preferisce soltanto a temperatura ambiente, basterà tirare fuori la bottiglia un’ora prima di berla. Così conservati i vini rossi possono conservare fino a 3-5 giorni dall’apertura. I bianchi e i rosè, invece, si conservano fino a sei giorni. Per godere a pien del piacere di un buon vino rosso anche in estate, conviene scegliere, nei mesi più caldi, dei vini più leggeri optando, ad esempio, per un pinot nero in luogo di un merlot.
