141 anni fa oggi nasceva il telefono….

 Il 3 marzo 1847 nasce a Edimburgo Alexander Graham Bell. Il suo nome è legato al brevetto per proteggere “il metodo e l’apparato per trasmettere la voce o altri suoni per mezzo di ondulazioni elettriche”. Aveva inventato il telefono. In realtà il telefono è fiorentino Antonio Meucci, emigrato a New York, già nel 1854 aveva costruito il primo prototipo, il elettrofono, che usava in casa per comunicare con la moglie malata e costretta a letto. Riuscì a pagare solo due volte e nessuna compagnia telegrafica accettò di finanziarlo. Così Alexander Bell, che forse aveva visto il suo progetto, depositò il brevetto e per molti anni è stato considerato l’inventore del telefono. Meucci lo denunciò ma perse la causa. Quando la Corte Suprema degli Stati Uniti gli diede ragione la prima volta, era ormai troppo tardi: Bell aveva avviato la Bell Telephone Company, prima industria delle telecomunicazioni .Il 10 Marzo del 1876 Bell effettuò la prima conversazione telefonica ufficiale della storia, a Boston “Venga qui Watson, per favore. Ho bisogno di lei!”.Dopo la prima guerra mondiale il telefono inizia a entrare nelle case. I Posti di Telefonia Pubblica sono diffusi in tutto il mondo con cabine telefoniche di varie fogge. Solo dagli anni Cinquanta però inizia il vero e proprio boom. Tra i  ’70- ’90 arrivano la tastiera e gli accessori – segreteria telefonica, fax, cercapersone, vivavoce, rubrica, e i cellulari,  L’ultima profezia L’utenza fissa sparirà a partire dal 2018, almeno in Francia, dove le compagnie telefoniche si stanno già muovendo in questa direzione. Il telefono fisso sarà sostituito dalla connessione Internet Adsl o dalla fibra ottica con quelle che un tempo erano definite le chiamate “Voip” (Voice over IP).

 

 

Lana….no latte

C’è chi lo beve in tazza alta a colazione chi lo usa per macchiare il caffè e chi… lo usa per creare capi d’alta moda. La stilista e microbiologa Anke Domaske fabbrica abiti servendosi di  fibre di latte. L’insolito filato deriva da una proteina ottenuta dal latte inacidito, riscaldato e trattato in laboratorio a Brema, in Germania, fino a ricavarne uno speciale tessuto, morbido come seta ma più economico e ottenuto senza l’utilizzo di pesticidi. Anke, che è riuscita a unire la passione per la moda a quella per la scienza, è molto attenta agli sprechi e per le sue creazioni utilizza solo latte che non incontra gli standard igienici utili per finire sui banchi frigo dei supermercati. Latte che in caso contrario, sarebbe gettato via. La trovata non è del tutto nuova. Già negli anni Trenta si era trovato il modo di ottenere fibre tessili dal latte, più economico della lana, ma alcune importanti vicende storiche come lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale hanno ostacolato lo sviluppo industriale di questo procedimento.reu_rtr2s9ft_web.630x360