Innamorarsi e poi dimenticare

Anche se nei film romantici gli attori si guardano e si giurano amore eterno, anche se in molti romanzi l’amore è definito da un battito di ciglia, questo non accade nella vita reale. O, se accade, la storia poi va avanti e gli incantesimi si rompono o cambiano, migliorando o sfociando nel nulla. Quel nulla che ci toglie il respiro. L’innamoramento è un processo di reciproca conoscenza, un processo che, per essere reale, necessita di tempo; né troppo né poco: il giusto. La speranza è dunque, di  non dimenticare che la vita è complessa e che la finzione e i racconti non sono altro che questo, che scriverli è facile quando l’inchiostro non è il proprio sangue, quando quelle disegnate all’orizzonte non sono le proprie speranze e i propri dubbi. E anche se la storia d’amore è stata più un racconto che una realtà, questo non significa che con essa, il dolore finisca. I sentimenti non sono mai frutto della fantasia, ciò che si prova è reale, così reale da fare molto male. Aprendo gli occhi si perde la vita che si era immaginata al fianco di quel principe azzurro che è risultato essere un rospo. Non siamo solo quello che dimentichiamo, siamo il futuro che ricostruiamo quando ci manca ciò che vogliamo, quando immaginavamo qualcosa che non abbiamo mai avuto, ma che desideravamo. Allora, si ricomincia da zero, ma molto più saggi, le favole sono storie, storie per l’infanzia. Quando si cresce, si smette di vedere principi o ranocchi che ci completano o ci distruggono. Quando cresciamo, nessuno ci è indispensabile, perché abbiamo noi stessi, perché adesso ci sappiamo valorizzare e non ci sentiamo estranei. Se non ci manca niente, non abbiamo niente da completare. Bastiamo a noi stessi e non siamo più persone che dimenticano o immaginano una vita da favola, ma che si amano. Anche se troppo spesso si dice “chiodo scaccia chiodo”, chi dimentica e ha detto di amare senza provare dolore, non conosce l’amore. Perché l’amore non fa male, non ferisce, è dimenticare ciò che si è amato e che non ha funzionato che segna davvero.

La casa di marzapane diventa realtà

Si trova in Texas la casa più dolce… la favola di Hansel e Gretel sembra divenuta realtà.Che fosse un’artista stravagante ed eccentrica era ben chiaro sin da quando decise di trasformare la villetta dei suoi genitori in una casa stregata, l’occasione all’epoca era Halloween.In clima natalizio però, la poliedrica Christine McConnell ha deciso di mettere da parte zucche e mostri e di trasformare la stessa abitazione in una deliziosa casa di marzapane, riprendendo proprio quella ideata per Hansel e Gretel. E’ stata infatti realizzata la casa di marzapane più grande del mondo! Alta 6,5 metri, per una superficie di oltre 230 metri quadri, ha le dimensioni di una grande villetta ed ha conquistato un posto nel Guinness dei Primati. Sicuramente non si tratta di un piatto dietetico. Per “preparare” la costruzione, gli ingredienti utilizzati sono stati solamente: 815 kg di burro, 1325 kg di zucchero di canna, 3.325 kg di farina e 7.200 uova; la casa contiene un totale di 35,8 milioni di calorie. Bill Horton ha ideato la costruzione della casa, come iniziativa di beneficenza per un ospedale regionale. La casa di marzapane ha resistito al sole del Texas ed anche ad alcuni temporali. Ma gli insetti, avranno resistito a tale tentazione?

 

L’anno è inziato..iniziamo…con viaggi fantastici

La casetta della strega di Hansel e Gretel esiste per davvero. E’ a Geyserville, in California, ed è stata costruita come se fosse fatta realmente in pan di zenzero, proprio come la ghiottissima baita descritta nella fiaba dai fratelli Grimm. La Gingerbread House è stata realizzata nel Retreat Center Isis Oasis un rifugio dedito alla magia nel cuore della Sonoma County Wine Country, dove si trovano altre insolite strutture, come una casa da hobbit e una sala a tema egiziano. E si può pernottare a partire da 85 euro a notte: è attrezzata per due, e sono ammessi anche i gatti. L’interno è piccolo ma accogliente: i vetri sono colorati e decorati con delle lucine a led in grado di attribuire quell’aspetto fatato tipico delle favole. A «uscire» dalle fondamenta, sui quattro angoli della casa, sono stati scolpiti degli alberi, che si fondono con i muri color biscotto e creano un accogliente «effetto abbraccio» in tutta la dimora. Oltrepassata la porta di legno si trova una stanzetta soppalcata, con letto e studiolo, tutto in legno in stile fiaba. C’è anche il bagno, mentre la doccia è esterna, così come la cucina con il forno a legna. Il rivestimento del tetto è in paglia, e sotto ci si può anche sdraiare e trascorrere qualche ora lasciandosi cullare dalla luce del sole che filtra dalla copertura, ammirando lateralmente la natura circostante.amarzapane01-21706-kqzd-u1100657125259y6-680x456lastampa-it