E’ appena arrivata in Italia una bicicletta di bambù di nuova concezione, con una storia alle spalle dai risvolti speciali, idea di una giovane madrilena felicemente accompagnata, nella vita come nel lavoro, da un “fidanzato” italiano. “Ho lavorato ad Haiti per la ricostruzione dopo il terremoto. Poi nel Congo per una Missione di Pace delle Nazioni Uniti, alla frontiera con lo Zambia”, racconta Patricia. “Lì ho conosciuto Fausto ingegnere e mio attuale compagno. È stato in Congo che abbiamo visto per la prima volta le biciclette con il telaio di bambù costruite in Zambia, avevamo visto utilizzato il bambù in centinaia di versioni cesti, cestoni, salotti, divani, mobilio, ma vedere costruite delle bici è stata una folgorazione.Un concetto nato nel 2007 dall’iniziativa di una coppia di studenti americani con due imprenditori locali. Il loro obiettivo condiviso era creare una fabbrica che potesse realizzare biciclette di qualità a basso prezzo che potessero anche soddisfare i bisogni specifici delle bici-ambulanza e delle bici-cargo. In quei paesi, fornire un mezzo di trasporto per giungere agli isolati villaggi ha infinite implicazioni sociali ed economiche. Nel 2010, creano, tra le altre, la prima bici di bambù con un processo di produzione artigianale che dà lavoro, nella zona occidentale di Lusaka, tradizionalmente depressa, a 26 persone. La bicicletta eco-friendly è stata poi esportata in Sud Africa, Malawi, Mozambico, in collaborazione con organizzazioni umanitarie e, più di recente in Australia, Giappone e Stati Uniti, e presto avremo anche noi questo immenso piacere di comprarci una bici di nuova concezione