Metti una sera a cena, un incontro tra amici, qualche calice di buon vino e due chiacchiere. Improvvisamente un’idea, un lampo che balena nella mente di questi giovani romani così amanti del vino che, osservando quelle bottiglie, etichette magari meno conosciute, si sono chiesti come poterle proiettare nella considerazione, e sulle tavole, dei consumatori. Nasce così, solo un paio di anni fa, la nuova “scuola” del vino. Un servizio promosso da un gruppo di romani con l’obiettivo di sviluppare la conoscenza del mondo enologico in Italia, un paese così affermato come produttore di vino quanto povero di veri “conoscitori” del prodotto. Winedo nasce nel 2016. Esaminando e studiando i positivi trend di crescita del vino online, ci siamo resi conto di quanto fosse ancora poco sviluppata la conoscenza del mondo del vino, nel nostro Paese, racconta Pisi. Da qui l’idea base di Winedo: diffondere la cultura del vino mediante un sistema di conoscenza online chiamato “Edo”. Attraverso l’acquisto di bottiglie scrupolosamente selezionate, si inizia un percorso di studio guidato che consenta ai Clienti di apprezzare meglio ciò che bevono. Winedo si presenta come guida nel mondo del vino, Edo è un sistema di apprendimento basato su diversi livelli. L’utente si registra e inizia dal livello 1. La piattaforma web, in automatico, individua quali bottiglie acquistare per passare dal livello 1 al livello 2. Una volta effettuato il primo ordine, il Cliente riceve un’infografica didattica, di facile comprensione. Più si sale di livello, maggiore sarà la complessità e la conoscenza acquisita, più particolari saranno le bottiglie da acquistare in piattaforma. Alcuni esempi: come primo livello si richiede l’acquisto di una bottiglia di qualsiasi tipologia: bollicina, bianco, rosé o rosso, è indifferente. Al livello 6, invece, si richiede l’acquisto di un metodo classico e di un metodo charmat per progredire di livello. L’infografica del livello 6 spiegherà le differenze tra i due metodi di spumantizzazione. Il cliente, quando riceverà a casa le bottiglie, saprà già cosa aspettarsi nel bicchiere. Quindi non avete più scuse se volete, e sempre ed esclusivamente se solo lo vorrete, potrete diventare dei veri esperti in vini
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Chi lo avrebbe mai detto?
Il ristorante dove è più difficile entrare è nello stato di New York, ma a 250 km dalla Grande Mela precisamente a Earlton, luogo sconosciuto alla maggior parte di foodie e gastroexperts. Qui la lista d’attesa è completa fino al 2025, e hanno smesso di prendere prenotazioni dall’aprile 2014. Damon Baehrel è il proprietario di quello che sembra essere il ristorante più esclusivo in assoluto. Se volete cenare da lui infatti bisogna pensarci almeno cinque anni prima, dato che prima di allora le serate sono già tutte prenotate. Inoltre Damon fa tutto da solo a meno che non si contino la moglie e un amico che lo aiutano a gestire le prenotazioni: è lo chef, ma anche il cameriere, il contadino, il giardiniere, il casaro, il produttore di insaccati e carne, l’enologo, il falegname…Insomma, quando si dice un’impresa individuale. Anche il modo di fare e intendere la cucina qui è particolare: vengono utilizzati unicamente i prodotti a km 0 ricavati dalla proprietà Tutto viene creato, comprese la farina e l’olio. Abbandonato da tempo lo zucchero, come dolcificanti sono invece utilizzati essenze di frutta concentrata, e nel particolare uva .È incredibile come questo chef sia riuscito ad ottenere un tale successo senza mai avvalersi della pubblicità ma solo del passaparola.Tra i clienti vi sarebbero anche molte celebrità, come Martha Stewart e Jerry Seinfeld, e, secondo indiscrezioni, anche la famiglia Obama avrebbe prenotato.Se volete provarlo, massima calma e aspettate il 2020, quando riapriranno le prenotazioni per il 2025.