Il cocktail dell’estate 2023

Che sia per un aperitivo in piazza o per un drink in riva al mare sulla spiaggia, con l’estate i cocktail dai colori piacevoli e accattivanti possono fare più che mai la differenza nel conquistare i clienti. E, parlando di colori, quello più di tendenza nei bar di tutto il mondo nell’estate 2023 è sicuramente  il verde. Al punto che alcuni locali hanno già pianificato veri e propri eventi speciali dedicati all’aperitivo “green”. Ma perché il verde? Facile: è il colore che riporta alla mente elementi sani e naturali come foglie, erbe aromatiche e frutti, sposandosi bene quindi con i concetti di freschezza e vitalità. Ma per assicurarsi in un cocktail un colore davvero verde brillante, che conquisti lo sguardo sin dal primo impatto, l’utilizzo di questi ingredienti non basta. E infatti, a lanciare la tendenza ha certamente aiutato l’arrivo sul mercato, negli ultimi anni, di distillati creati apposta che molti locali hanno da tempo servito come base per proporre popolarissimi Spritz Green Per non parlare di come questi prodotti abbiano stimolato la fantasia di tanti bar tender che si sono buttati nella creazione di nuove ricette, mischiando sapori e decorazioni verdi, come fette di cetriolo o foglie di menta, ma anche con colori a contrasto come fragole, mirtilli, lamponi o melone, solo per fare qualche esempio per ottenere drink scenografici tanto sul piano del gusto quanto su quello della presentazione.

Via quel colore “grigio topo”

A chiunque sarà capitato di avere dei capi ingrigiti nel proprio cassetto. Che si tratti di abiti o biancheria da letto, la storia è sempre la stessa. Da reggiseni imbarazzanti a calzini dai colori più assurdi e camicie opache, c’è sempre qualcosa con quella sfumatura grigia topo. Una volta erano bianchi, poi, improvvisamente, eccoli qua! Tuttavia, ci sono molti rimedi per questa problematica e gli esperti forniscono diversi consigli risolutivi e preventivi. Aggiungiamo mezzo tazzone di aceto bianco distillato nel cestello della lavatrice con un carico bianco. Laviamo normalmente usando il consueto detersivo e seguendo le istruzioni riportate sull’etichetta. Niente paura, una volta usciti fuori, i vestiti avranno un odore fresco come un normale lavaggio e nessun odore di aceto. Ovviamente, oltre ai rimedi naturali, come l’aceto o il bicarbonato esistono detersivi e sbiancanti ad hoc. Prodotti in polvere o liquidi che vanno aggiunti al normale detersivo nel cassetto o direttamente nel cestello. Prima ancora di cercare delle soluzioni per fare tornare bianchi i capi ingrigiti, sarebbe bene evitare che questo accada. Dunque, adottare misure per far sì che i bianchi non ingrigiscano. In primo luogo, è sempre meglio separare i carichi di lavaggio bianchi dai colorati. Questo per evitare che i coloranti scoloriscano sugli articoli più chiari. Se non siamo sicuri della tenuta dei capi più scuri, inseriamo comunque un foglio “acchiappacolore”.Quando gli indumenti molto sporchi vengono lavati con indumenti meno sporchi, capita che lo sporco venga trasferito. Sarà bene dividere in un cesto le cose da lavare per impedirlo. Anche il sovraccarico della lavatrice impedisce che i vestiti si muovano liberamente e che lo sporco non venga rimosso in modo efficace. Ultimo consiglio è di seguire le istruzioni sul dosaggio del detersivo. Non bisogna usarne troppo né troppo poco.

Se ami vestire di nero…..

Il nero è certamente il colore più elegante e come tutti sanno rende più magri. Non dimentichiamoci che sta bene con tutto, quindi non c’è da stupirsi se la maggior parte degli abiti presenti nei cassetti e nei guardaroba è di colore nero. Il nero, come qualsiasi altro colore, non è neutro e possiede una serie di caratteristiche come ad esempio le informazioni energetiche. Quando al mattino scegliamo un determinato abito lo facciamo sentendoci orientati da varie sensazioni. Il colore nero indica la tristezza e l’umore nero, la mancanza di visione, di chiarezza, il pessimismo. Inoltre è una nuance che intimidisce, che invita a non avvicinarsi. Ma è anche uno dei due colori del chakra base ed insieme al rosso parla delle radici, della struttura, della forza vitale. Inoltre rimanda al mistero, ed è il colore del combattente forte, che senza paura affronta le sue paure. Chi lo indossa è percepito dagli altri come severo, aggressivo. Cosa si cela dietro la scelta di un guardaroba dominato dal nero? Se prediligi il nero probabilmente hai bisogno di protezione, di mantenere le distanze. Ti senti vulnerabile e l’unica cosa che vuoi è difenderti. Oppure desideri creare un effetto misterioso, un tocco intrigante che ti rende irraggiungibile. Il nero è inoltre particolarmente amato anche da chi non ama il cambiamento e predilige l’ordine e la precisione.

 

Il codice di abbigliamento

Ormai ci sta inseguendo sempre più spesso. E’ lo spettro che ti assale ogni volta che difronte al cassetto  o all’armadio ti assale… è il codice di abbigliamento. Vi sarà capitato di dover partecipare ad una cerimonia, ad una serata formale o ad un business-event ed esservi imbattuti nel codice di abbigliamento consigliato, da seguire scrupolosamente per non risultare fuori luogo. A volte è semplice ed intuitivo. Altre lo è molto meno. Pochi sanno che si tratta di una sorta di “codice internazionale  condiviso”, con regole, sfumature ed accorgimenti da seguire. Quale sarà il codice di abbigliamento giusto per un cocktail party? Che significa “d. c. black tie”? Basta una cravatta nera anche sopra alla maglia della salute?. In qualsiasi contesto culturale o sociale in cui l’uomo si sia mosso nella sua storia sono esistite regole scritte e non scritte che in qualche modo devono essere rispettate. Regole sul comportamento, sul modo di porsi, persino sulla mimica o sul linguaggio da utilizzare. Regole che dipendono dalle circostanze e regole che variano fra diverse nazioni, tradizioni, persino in base ai momenti della giornata in cui ci si muove. In realtà, ogni nostra scelta “visibile” è di fatto un codice, un modo di comunicare qualcosa con un suo significato. Non si sottrae a questa regola l’abbigliamento: tutto questo è dress code, quell’insieme di norme più o meno condivise in un ben determinato ambito  culturale, sociale, lavorativo o pubblico che codificano i “messaggi” che una persona intende trasmettere attraverso gli abiti che indossa. Un medico, un vigile o un militare, esplicitano il proprio ruolo sociale con una divisa. In altre parole, attraverso un ben riconosciuto dress code.  Lungo la storia, un certo modo di vestirsi voleva significare l’appartenenza ad un gruppo, ostentare uno status sociale o affermare un propria carica dignitaria. E quando entriamo in alcuni luoghi particolari determinate regole di comportamento ci sono imposte relativamente all’abbigliamento da utilizzare: ad esempio quando in piscina è vietato l’ingresso con le scarpe o nella sauna è impossibile accedere con i propri vestiti. Insomma, siamo inconsapevolmente circondati da il codice di abbigliamento di ogni tipo.