Notte di San Lorenzo

Nonostante il mese di agosto 2021 sia all’insegna del Coronavirus e dei green pass, c’è un appuntamento imprescindibile che non cambia mai ed è atteso con impazienza dai romantici, dagli appassionati di astronomia e da coloro che intendono esprimere desideri sperando che si avverino. In questo periodo dell’anno è infatti possibile osservare con facilità il fenomeno delle stelle cadenti . In realtà non si tratta di stelle, bensì di una pioggia di meteore  che vengono chiamate perseadi perché provengono e si irradiano da quella porzione della volta celeste in cui si trova la costellazione di Perseo. E nonostante il giorno dedicato al San Lorenzo cada il 10 Agosto , il momento migliore per godersi lo spettacolo è la notte fra il 12 e il 13 agosto recatevi su una spiaggia in riva la mare, su una montagna, o un parco Il suggerimento comunque è quello di scegliere sempre un posto lontano dalle luci delle città e attendere pazientemente con lo sguardo al cielo

Con il covid il cibo costa di più

Se avete l’impressione che il costo della spesa settimanale al supermercato sia più alto rispetto all’anno scorso, sappiate che non è un’impressione: in base a una serie di criteri il prezzo al consumo di un “cesto” di prodotti alimentari, il costo del cibo, dopo essere crollato all’inizio della pandemia da covid, è schizzato alle stelle durante l’autunno scorso. Rispetto alla media 2014-2016, i cibi a maggio 2021 hanno toccato in media picchi di +27%. I motivi di questo aumento sono diversi: a far salire la media nel quarto quadrimestre del 2020 sono stati gli oli vegetali, in particolare quelli di soia, di colza e di palma, i cui prezzi sono aumentati costantemente negli ultimi dodici mesi fino a raggiungere +75%. Il prezzo dell’olio di palma ha raggiunto i livelli più alti a causa del rallentamento della produzione in Asia dovuta alla covid, coincisa con un aumento della domanda di importazione globale e con la siccità in Sudamerica. L’incremento del prezzo dell’olio di soia si deve invece alle richieste del settore del biodiesel, mentre l‘olio di colza è più caro perché più difficilmente reperibile. Protagonisti della crescita dei prezzi sono anche i cereali, che a maggio 2021 hanno segnato un +33% rispetto al 2014-2016: i motivi sono da ricercare nel crollo della produzione in Brasile, che ha peggiorato una situazione già difficile nella quale la domanda mondiale di mais supera di gran lunga la produzione, e nell’appetito della Cina per sorgo, orzo e grano. Alla base di tutto. Secondo le Nazioni Unite il fattore scatenante di questa oscillazione dei prezzi sarebbe senza dubbio la covid: dopo un crollo dovuto ai lockdown imposti un po’ dappertutto, con l’allentamento delle misure la domanda globale di cibo è aumentata, e con essa i relativi prezzi delle materie prime, a dimostrazione che la crisi sanitaria o i problemi che ne sono conseguiti ha avuto e ha un grande potere sull’andamento del mercato globale.

Le sfide

Che si tratti di cambiare la casa, di tornare all’università a 40 anni di cucinare una cena a base di piatti esotici, di mantenere un giardino in perfetto stato, tutti noi abbiamo sfide personali da affrontare. Non c’è bisogno di viaggiare in tutto il mondo per superare se stessi. Ogni giorno è pieno di piccole sfide, più o meno pesanti da affrontare. Per alcuni, la sfida può essere chiedere un aumento, per altri cambiare lavoro, per qualcuno affrontare una sfida significa avere il coraggio di uscire dalla nostra zona di confort , interrompere la nostra routine e assumerci un rischio spingendo noi stessi oltre il nostro limite. Perché a volte  non siamo in grado di fare quel salto? Quelle voci dentro di noi che sussurrano «Sei troppo vecchio» oppure «non ce la farai mai». A volte siamo noi a creare degli ostacoli causati da paure o blocchi che derivano dal nostro passato. Ci  rendiamo conto della nostra incapacità o mancanza di tempo i figli, il nostro lavoro e in questo modo non proviamo nemmeno a fare il primo passo. Eppure tutti potremmo essere capaci perché ognuno di noi ha le proprie qualità interiori: il coraggio, la perseveranza e il perdono. Il trio vincente per affrontare una sfida. Possiamo vederli nella nostra vita professionale, personale e amorosa. Come dice il proverbio: “La fortuna sorride agli audaci”. Oltre alla soddisfazione e all’orgoglio, affrontando un rischio, sarà a nostra autostima a giovarne. Infatti, quando abbiamo il coraggio di fare qualcosa, la nostra autostima cresce e scopriamo qualità dentro di noi che non credevamo di possedere. Molte sono le ragioni per vivere una sfida, non ultima la possibilità di raccontarla. Di essa rimane un ricordo significativo e il desiderio del confronto. Di fronte una sfida si prova ad arrivare sino in fondo dando il massimo naturalmente si vince nella misura in cui ci si mette in gioco.

Il guscio che ci fa da scudo

L’aragosta è un animale soffice, molle, che vive nel mare all’interno di un guscio rigido. Questo rigido guscio non si sviluppa. E allora come fa l’aragosta a crescere? Bé, con la crescita dell’aragosta quel guscio diventa estremamente limitante e l’aragosta si sente sotto pressione e a disagio. Così si nasconde nei fondali del mare sotto una roccia per proteggersi dai predatori, si libera del guscio e ne produce uno nuovo. E con il tempo e la crescita anche questo guscio diventa scomodo, così torna sotto la roccia e ripete questo processo più volte. Lo stimolo che permette all’aragosta di crescere, nasce da una sensazione di disagio. Ora, se le aragoste avessero dei dottori non crescerebbero mai. Perché al primo segnale di disagio l’aragosta andrebbe dal dottore a prendersi un calmante o un antidolorifico. Si sentirebbe bene e non si libererebbe mai del suo guscio. Quindi credo sia ora di capire che i momenti difficili siano anche i momenti di crescita maggiore.Se è vero che, come dice lo psicologo Abraham J.Twersky, sono il disagio e la scomodità a spingere l’aragosta a cambiare e quindi a crescere, allora questo è il momento giusto. E se mettiamo a buon uso le ostilità potremmo  crescere anche grazie ad esse.

Anche la pizza subisce il coronavirus

Il lungo periodo di lockdown e le chiusure forzate non hanno giovato nemmeno a sua maestà la pizza Margherita che, dopo 131 primavere, rischia il collasso. In pericolo, causa il coronavirus, è il futuro di ben 63mila pizzerie e quello di circa 200mila addetti. Un settore, insomma, che pure ora conta i danni della terribile pandemia.A lanciare l’allarme è Coldiretti che in un’analisi ricorda come il fatturato della pizza nel mondo abbia superato di gran lunga i 100 miliardi di euro, confermandosi una pietra miliare del Made in Italy e un simbolo del successo della dieta mediterranea nel mondo, tanto che l’Unesco ha proclamato l’arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell’umanità.Nel periodo pre-Covid 19 solo in Italia si sfornavano circa 8 milioni di pizze La chiusura forzata dei locali ha avuto dunque un impatto devastante non solo sulle imprese e sull’occupazione ma anche sull’intero sistema agroalimentare che ha visto chiudere un importante sbocco di mercato per la fornitura dei prodotti. Durante il lockdown dovuto all’emergenza gli italiani non hanno comunque voluto rinunciare alla Margherita provando a farla in casa con il raddoppio delle vendite di preparati per pizze Con le prime riaperture in molti sono invece ricorsi prima alla consegna a domicilio e poi all’asporto pur di non farsi mancare il piatto simbolo del Made in Italy, anche se la ripartenza per i locali resta comunque difficile a causa di una diffusa diffidenza da parte di chi ha ancora paura, della chiusura di molti uffici con lo smart working e dell’assenza totale dei turisti stranieri, da sempre tra i più accaniti consumatori di pizza.

 

#worldkissingday Giornata Mondiale del bacio

Arriva la Giornata Mondiale del Bacio o International Kissing Day, istituita nel 1990 in Gran Bretagna e da allora diventata una piacevole moda, anche social, festeggiata ogni 6 di luglio. Scatti di baci appassionati tra innamorati, baci famosi nel mondo dell’arte o del cinema campeggiano sulle pagine di tanti utenti in tutto il mondo con l’hashtag #worldkissingday.Un gesto dai mille significati, che oggi più che mai assume anche un carattere scientifico: scambiarsi un bacio, infatti, può portare molti benefici anche per la salute in tempi di coronavirus, la giornata mondiale del bacio porta con sé una riflessione su quello che è il nuovo concetto di amore ai tempi del Coronavirus. Bisogna fare i conti con l’esigenza, seppur momentanea, di vivere un sentimento senza baci, abbracci o gesti di affetto e di mantenere le distanze. Durante la pandemia, le coppie non conviventi hanno affrontato molti cambiamenti, che riguardano la possibilità di continuare a sentirsi in una relazione esclusiva, interessando in particolare la sfera della sessualità, e l’intimità, il bacio non solo ha un effetto benefico sulla salute, ma ha un valore intrinseco, si pensi al bacio su una  ferita che calma ogni dolore. Le labbra non sono solo una delle zone più erogene del nostro corpo, ma anche tra le più sensibili. Pensate a una notte stellata in giardino sdraiati su un comodo lettino a contemplare le stelle con il vostro partner che vi ricopre di baci, quale benefico effetto produce. Il bacio, che sia sulla guancia, sulla fronte o sulla mano, ci fa capire molto della persona a cui lo stiamo dando. È un gesto di una tenerezza infinita. Basti pensare a quello che dà un genitore al neonato. Tutti abbiamo ricordi associati al bacio. Il primo bacio della mamma, il primo bacio al proprio partner, i tanti baci quando incontriamo un amico. Il bacio è il primo contatto con cui formiamo e manteniamo i legami sociali e affettivi, è quel tocco che conosciamo fin dai primi istanti di vita che modella il nostro cervello. Ma non solo. Anche secondo la scienza, infatti, il bacio è un toccasana per la salute. Fa lavorare 35 muscoli facciali. Una meravigliosa ginnastica anti-rughe. Coinvolge 112 muscoli posturali. Aumenta l’autostima e le difese immunitarie. Riduce i livelli di cortisolo, ovvero l’ormone dello stress, e aumenta l’ossitocina, ovvero l’ormone dell’amore. Favorisce la circolazione sanguigna e contrasta l’invecchiamento della pelle. Addirittura allunga la vita di 5 anni. Ci sono ancora dubbi sui suoi effetti benefici?

 

 

 

 

Il lockdown e la sindrome della capanna

La sindrome della capanna è una degli effetti del lockdown che stiamo vivendo per bloccare la catena di contagi del coronavirus. Ora che il Governo ha  iniziato ad applicare misure di rilassamento del lockdown, molte persone hanno paura di tornare ad uscire, nonostante le giornate di sole e la libertà di muoversi di potersi recare al mare piuttosto che in montagna. Gli psicologi avvertono che l’idea di uscire potrebbe generare ansia e questo, a sua volta, potrebbe diventare un disturbo noto come sindrome della capanna. Questo disturbo consiste nella paura di cambiare contesto, nonostante quello attuale non sia dei migliori. Molte persone hanno paura di uscire di casa per la paura del contagio. Nonostante stare a casa possa porre numerosi limiti al proprio stile di vita, è comunque un luogo sicuro e protetto dal virus. Secondo gli psicologi, questa sindrome può colpire sia i bambini che gli adulti. Molti bambini si rifiutano di uscire di casa proprio perché si sentono poco sicuri. Prima di questa situazione, la sindrome della capanna colpiva sopratutto le persone che erano state in carcere o vittime di un rapimento, o addirittura i pazienti costretti per molto tempo in ospedale. E’ consigliabile sfruttare i propri spazzi all’aperto quali  giardini, orti, spazi comuni condominiali dove la sensazione di protezione è ancora alta, per pian piano ritornare a vivere una vita normale anche fuori dalle nostre mura domestiche, sempre tenendo alta l’attenzione e usando i sistemi di protezione

Prendere il sole sul terrazzo

Perché non approfittare della quarantena per abbronzarsi in terrazza o sul balcone? Per il momento, si possono godere le giornate calde e soleggiate solo dal balcone o dal terrazzo, sognando il momento in cui il coronavirus sarà finito e si potrà tornare al mare. Perché non cominciare allora ad abbronzarsi, approfittando della quarantena per dedicarsi alla tintarella? Favorevoli le temperature non troppo elevate, è possibile abbronzarsi anche rimanendo comodamente a casa, basta seguire una serie di trucchi e consigli, così da vantare una meravigliosa carnagione dorata al termine del lockdown. I cibi che favoriscono l’abbronzatura.  Il sole primaverile non è intenso come quello estivo, dunque bisogna esporsi al sole con regolarità per vedere la propria pelle scurirsi. In pochi sanno che anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave per favorire e far durare più a lungo l’abbronzatura. È necessario consumare cibi contengono melatonina e vitamine C ed E come arance, carote, zucca, albicocche, frutti di bosco, ortaggi verdi. È consigliabile poi mantenersi sempre idratati, bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno un po’ alla volta a bicchieri e non tutta insieme  e consumando alimenti ricchi di sali minerali, Il sole preso in balcone o in terrazzo è lo stesso di quello preso in riva al mare, anche se all’apparenza sembra meno forte e intenso. Se non si prendono le giuste precauzioni, dunque, si rischia di mettere in pericolo la salute della propria pelle. È consigliabile quindi usare delle protezioni solari anche quando ci si abbronza da casa.

 

Un’eccellente idea per il pranzo o per l’aperitivo

Chi non cede alla tentazione di fermarsi davanti ai food trucks che tapezzano molte nostre città e divorare panini, polpettine, hamburger, piadine, trapizzini, gaufre? Negli ultimi tempi, in tutt’Italia sono sorti anche locali che riproducono il cibo, che un tempo, si poteva comprare e degustare solamente per la strada, con estremo successo di pubblico. Oggi, visto che ancora non sono concesse le riaperture causa coronavirus vi suggeriamo alcuni di questi stuzzichini per organizzare in casa o in giardino o ai bordi della piscina uno street food party. Crocchette. Una ricetta di crocchette di pesce e patate. Perfette per far mangiare il pesce ai bambini e gratificare il palato degli adulti. Sandwich. Il classico sandwich di pollo d’ispirazione USA con prosciutto cotto, lattuga, formaggio e maionese: una passeggiata tra le vie di New York!Wrap. Una ricetta ultra semplice di wrap di pollo, “italianizzato” con l’aggiunta delle immancabili verdure della dieta mediterranea. Un’eccellente idea per il pranzo o per l’aperitivo. Panzerotto. Mettete una spennellata di rosso nel tipico calzone o panzerotto e tante verdure,potete preparare anche i panzerotti dolci, una leccornia farcita con mandorle e cioccolato. Trapizzino. A metà strada tra la pizza e il panino, o meglio una pizza imbottita a forma di panino, ultimo nato come cibo di strada. Comunque sia non potrà mancare il trapizzino nel vostro street food party. Noi ve lo  consigliamo imbottito con cavolo, maionese e tonno. Piadina. Un viaggio in Emilia Romagna con un profumo di Francia: la piadina rapida aggiungete  del formaggio brie per renderla più saporita e gustosa. Con queste ricette e spunti abbiamo voluto coniugare lo street food con i gusti e i sapori della tradizione italiana. Ci siamo riusciti? Che ne pensate? In questi giorni ancora di quarantena concedetevi queste delizie