I fiori di febbraio e marzo

Gli anemoni sono bellissimi fiori perenni appartenenti alla famiglia dei ranuncoli, cominciano a fiorire a febbraio e si trovano di diverse varietà di colore: bianco, rosa, viola, azzurro e rosso. Molte leggende e scaramanzie sono legate a questo fiore tipico che, si dice, sia una pianta magica portafortuna. I tulipani sono un altro splendido tipo di fiore, famoso per la sua coltivazione in Olanda ma anche nel resto d’Europa. Fioriscono anch’essi a febbraio e simboleggiano l’amore, principalmente quelli rossi, bellissimi se tenuti in un vaso di vetro come centrotavola. La calendula, è conosciuta come pianta officinale dalle molte proprietà calmanti e lenitive. I suoi fiori sono giallo-arancio e assomigliano pressappoco alle gerbere. Dal profumo piacevole e delicato, la calendula rappresenta le pene d’amore. Molto simili alle margherite, ma più resistenti, le pratoline sono anch’esse fiori duraturi che fioriscono a febbraio. Davvero romantiche e d’effetto, soprattutto se regalate in grandi mazzi o bouquet, hanno petali bianchissimi e la corolla gialla. Il significato? Purezza e candore! La camelia era il fiore preferito di Coco Chanel, tanto che negli anni è diventato uno dei simboli dell’omonima maison d’alta moda francese, dopo le famosissime “c” incrociate. Questo fiore dall’aspetto immacolato ed elegante è proprio sinonimo di chic: la camelia esiste in bianco, rosa o rosso e simboleggia l’adorazione e la bellezza.

Il bikini compie gli anni

Il bikini compie settanta anni, ma non li “dimostra”. Il costume da bagno, infatti, resta il capo d’abbigliamento più popolare per le donne in riva al mare.  Come dimenticare la scena cult in cui una splendida bond girl Ursula Andress esce dall’acqua indossando un costume molto succinto? Il bikini nel 1962 non era ancora così diffuso e sin dalla nascita aveva dato scandalo, ma di lì a poco sarebbe stato amato da tutte le donne ‘invenzione del due pezzi arriva nel 1946 creata da Louis Reard che lo paragonò per importanza alla bomba atomica che pochi giorni prima era stata testata dagli americani nell’atollo di Bikini da qui il nome. Louis dovette chiamare una spogliarellista a indossarlo durante la presentazione il  5 luglio. Il costume da bagno nei primi anni del Novecento era una tunica abbinata a un paio di pantaloni attillati che gradualmente, con il passare del tempo, lasciarono scoprire gambe e braccia. Nel corso degli anni le donne iniziarono a sperimentare anche altri modelli: pantaloncini più corti e scollature più ampie sulla schiena. Più si andava avanti, più le misure si riducevano negli anni ’20 le signorine da spiaggia iniziarono ad esibire le gambe! Molto si deve all’influenza internazionale di Hollywood che rese i costumi meno castigati. Proprio nel 1920 la stilista Coco Chanel lanciò per il popolo femminile i pantaloncini sopra al ginocchio e décolleté bene in vista, non solo un’evoluzione nel mondo della moda ma anche un invito ad abbronzarsi, cosa fino a questo momento poco apprezzata. Più elastici e definitivamente più corti i costumi da bagno degli anni ’30 che, ancora lontani dallo stile minimal e moderno, lasciavano intravedere uno spiraglio di luce.Nel 1946 il costume due pezzi ha dato vita a una nuova moda, concedendo finalmente alle donne la libertà di poter mettere in mostra il proprio fisico, le proprie curve e anche le proprie imperfezioni.