Curiosità nelle cose di tutti i giorni

Non ce ne accorgiamo, eppure gli oggetti che affollano la nostra quotidianità nascondono vicende particolari, a volte divertenti, curiosità che quasi nessuno conosce. Siamo così abituati ad averli sotto gli occhi che non ci viene in mente di osservarli da una prospettiva diversa, come cose dotate di storie interessanti, degne di essere raccontate. Benedict le Vay, è un vero e proprio “segugio” quando si tratta di ritrovare le curiosità che poi ci fanno esclamare: «Non l’avrei mai detto!» Oppure: «Non ci ho mai pensato». Eccone alcune. Chi sapeva, ad esempio, che passare il filo interdentale tra i denti aiuta a prevenire gli attacchi di cuore? E che i campeggiatori in Cornovaglia sono tenuti svegli dallo “scricchiolio dei cavolfiori” i vegetali produrrebbero un specie di cigolio, quando giungono all’apice della stagione?Lo sapevate, che non si può spezzare in due uno spaghetto uno spaghetto soltanto, non una manciata? Le onde d’urto provocate dalla pressione della nostra mano, infatti, lo spezzano sempre in tre pezzi. E ancora: c’è una lampadina che non è mai stata spenta ed è accesa da 114 anni. Si trova in una stazione dei pompieri in Califoria, a Livermore .Non solo aggeggi elettrici e grandi personaggi, anche il cibo ci riserva delle grandi sorprese. L’avocado deve il suo nome a una parola azteca che significa “testicolo”, i limoni, così aspri, contengono più zucchero delle fragole, mentre le patate crude hanno più vitamina C delle arance. Il formaggio stilton, invece, un prodotto locale di alcune contee inglesi, non è stato mai prodotto a Stilton. È stato creato a Melton Mowbray, nella contea di Leicester, e a Stilton può essere soltanto venduto. Esiste infatti una legge europea che regolamenta la produzione del formaggio, per garantirne la genuinità. Non sono stati adeguatamente protetti, invece, i biscottini della fortuna. Ah, quelli cinesi, direte voi. Sì, ma no. Non sono stati inventati dai cinesi, ma da un singolo locale cinese in California, nel 1849. Quando furono importati per la prima volta in Cina, negli anni Novanta, furono presentati come i “veri biscotti della fortuna americani”.

I biscotti della fortuna

Il biscotto della fortuna è un biscotto croccante realizzato solitamente con farina, zucchero, vaniglia ed olio/burro, al suo interno è racchiusa una piccola “fortuna” ovvero un messaggio di buon auspicio scritto su un pezzo di carta. La “fortuna” può essere espressa con poche parole precise o vaghe, che dovrebbero rappresentare una profezia. Il messaggio può includere anche una frase cinese accompagnata dalla traduzione o un elenco di numeri “fortunati”. Questi biscotti vengono spesso serviti come dessert nei ristoranti cinesi, ma sono praticamente assenti sul territorio cinese. Solo di recente, nelle zone turistiche, alcuni ristoratori hanno deciso di adottare questa tradizione per attirare clienti occidentali. Dove è stato inventato il biscotto della fortuna? Il biscotto della fortuna è nato in California. Al contrario di come si possa pensare, il biscotto della fortuna è uno dei tantissimi prodotti nati sotto la bandiera a stelle e strisce, precisamente in California nei primi anni del 1900.La paternità dell’invenzione non è però ancora nota, c’è chi sostiene che sia da attribuire a Makoto Hagiwara, chi a David Jung. Il primo era un immigrato giapponese che serviva biscotti al Tea Garden di San Francisco e che iniziò ad inserire delle piccole frasi di ringraziamento per i clienti. Jung invece era un cinese emigrato a Los Angeles dove fondò la Hong Kong Noodle Company per i cui dipendenti iniziò a distribuire i biscotti pieni di frasi di ispirazione raccolte tra i passi delle Scritture. Il diverbio sembra essersi però risolto, almeno dal punto di vista giuridico, quando la Historical Review Court si schierò con il giapponese, dando la definitiva paternità alla città di San Francisco.