Le influenze di stagione sono sempre in agguato e i virus si nascondono in ogni angolo dell’ufficio. A volte ci si ammala comunque ma ci sono attenzioni che si possono prendere. Mantenere pulite il più possibile le aree di lavoro e gli spazi comuni, per esempio, è già un primo passo per ridurre il rischio di trasmettersi l’influenza in ufficio. I ristoranti, con superfici che contengono più di 700 batteri per centimetro quadrato, sono considerati insalubri, ma le mani di un lavoratore medio entrano in contatto con 10 milioni di batteri ogni giorno. Se si effettua una telefonata, ad esempio, oltre al tuo interlocutore, stanno ascoltando le tue parole anche 25.127 batteri circa.Uno studio condotto dall’Università dell’Arizona, volta a misurare la quantità di batteri presenti negli uffici, ha rivelato, che una scrivania da lavoro, ha in media 100 volte più batteri rispetto ad un tavolo della cucina e ben 400 volte quelli di una tavoletta da bagno. Il dato è allarmante e denota che, a differenza dei tavoli da cucina o delle tavolette da bagno, solo il 36% delle persone tiene pulita la propria area di lavoro, cosa che invece non accade per i bagni pubblici.
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Fermare i furti della carta igienica
Per fermare i furti, la carta igienica è stata rimossa dalle toilette e viene messa a disposizione tramite appositi distributori nell’antibagno. La particolarità di questi distributori è che sono dotati di un sofisticato sistema di riconoscimento facciale: per avere la propria razione di carta igienica 60 cm, gli utilizzatori devono posizionarsi di fronte alla macchina, che scansiona il volto e lo memorizza temporaneamente. Se l’utente ritorna a prelevare altra carta igienica prima di nove minuti, la macchina lo riconosce e non eroga più carta.Il sistema è stato messo a punto nel tentativo di ridurre i costi, apparentemente dopo una inchiesta giornalistica che aveva scoperto come molti “utenti” dei bagni pubblici del Tempio del Cielo farebbero più e più visite allo scopo specifico di prelevare carta igienica, portandosene via quanto più riescono. Gli scanner facciali sono stati attivati come verifica, e le autorità hanno già anticipato che se la reazione degli utenti sarà negativa, si tornerà ai metodi consueti di erogazione della carta igienica. Se invece la tecnologia si dimostrerà efficace, è molto probabile che venga adottata in altri bagni pubblici. Per il periodo della prova, nei bagni sono stati posizionati degli assistenti umani, per controllare che il sistema funzioni correttamente ed aiutare nell’utilizzo dell’erogatore. Finora, la reazione sembra essere stata mista: alcuni hanno criticato il sistema, ma più che la tecnologia in sé il problema più sentito è quello che 60cm di carta igienica sarebbero troppo pochi. Altri però sono entusiasti del sistema, che evita gli sprechi, e sperano in una rapida scelta a livello nazionale.